giovedì 27 settembre 2012

Conclusioni: il Romanticismo e il giudizio!

Procedendo con il discorso, l’uomo comincia a collocarsi al centro grazie alla sua componente soggettiva e nel contempo razionale, il giudizio.


L’uomo può essere geniale ed essere il generatore di giudizi estetici sul bello perché la bellezza è in lui, è nel soggetto e non nell’oggetto. Questo spiega Kant.

A quest’avanzare continuo dell’istanza del soggetto, c’è però da contraltare una netta revisione del concetto di mimèsi. Al geniale non può essere associata la pratica mimetica, nonostante questa rimanga la componente basilare dell’apprendimento. Rimane il fatto che questa nuova istanza dimostra che il soggetto è un qualcosa che giudica e, nel farlo, esprime tutto il suo appassionarsi.  

Come è possibile notare, l’istanza soggettiva e creatrice, le cui tracce si erano già riscontrate nel Rinascimento, emergono a tutti gli effetti nel Barocco e soprattutto nel Romanticismo. Si tratta, infatti, di periodi e correnti culturali strettamente connesse in cui le distinzioni storiche e temporali rappresentano solo delle etichette. E’ necessario pertanto seguire il filo logico della questione della pratica della mimèsi per poter affermare che nel Romanticismo, periodo in cui si sviluppa maggiormente la disciplina dell’estetica, l’arte è un bisogno in cui all’uomo è permesso di riconoscere il proprio io, la propria soggettività attraverso un percorso di autocoscienza. 

Con l’arte, l’uomo si rinnova, lo desta dal torpore, gli conferisce sentimenti, passioni e inclinazioni per fargli ricordare tutto ciò che risiede nell’animo umano, nella sua più segreta intimità. Sono lontani i discorsi sul rifarsi o meno al modello di riferimento; centrale è, invece, la capacità creativa dell’uomo. Si tratta di una capacità libera, autonoma, impulsiva e che simboleggia l’attività dell’Io, della coscienza o dello Spirito verso l’Assoluto. Interpretata come una tappa del percorso della coscienza verso lo Spirito, l’arte assume un’aura sacrale e originaria. Naturalmente si tratta di un’arte in cui l’uomo si deve esprimere attraverso fantasia, ispirazione e immaginazione: se queste componenti mancano, allora la questione mimetica perde la soggettività dell’artista, diventa solo esercizio stilistico e blocca il movimento dialettico dello spirito. 

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