mercoledì 20 luglio 2011

Spinoza e l'ordine geometrico dell'universo

Vorrei prendere in consideazione la figura di Spinoza perchè è spesso citata dagli altri fiolosofi e studiosi ...  perchè non vederlo un secondo!

La tesi centrale del pensiero di Spinoza è l'identificazione panteistica di Dio con la Natura, ma assieme a questa confluiscono motivi e temi appartenenti alle tradizioni culturali più disparate tra cui la teologia giudaico-cristiana, la filosofia neoplatonico-naturalistica del Rinascimento, il razionalismo cartesiano e sicuramente la Rivoluzione Scientifica. Soprattutto in base a quest'ultima si comprende molto chiaramente il concetto spinoziano del Dio-Natura. Infatti, la caratteristica di base del pensiero spinoziano è la sintesi, da esso realizzata, fra la tradizionale visione metafisico-teologica del mondo e gli esiti della nuova scienza. 

LA METAFISICA DI SPINOZA
Il concetto fondamentale da cui parte Spinoza per dedurre tutto il sistema del sapere metafisico è quello di sostanza. Vediamone un piccolo excurs storico:
  • nella tradizione greco-medievale per sostanza si intendeva sia la forma, cioè l'essenza necessaria di una cosa sia il cosidetto sinolo, ossia l'individuo concreto in cui essa è incarnata, e si considerava il mondo come un insieme di sostanza gerarchicamente ordinate;
  • Cartesio insiste molto sull'autonomia della sostanza affermando che essa esiste di per se stessa e facendola riferire non tanto agli individui, ma a Dio, realtà originaria e autosufficiente. Nel frattempo aveva ammesso anche l'esistenza di una res extensa e di una res cogitans, intese come due realtà che per esistere hanno bisogno unicamente di Dio. Cartesio creò un forte dualismo poichè da un lato la sostanza era ciò che per esistere non ha bisogno che di se medesima (Dio) e dall'altro era ciò che per esistere ha bisogno soltanto di Dio (le creature);
  • Spinoza intende per sostanza ciò che è in sè e per sè si concepisce, vale a dire ciò il cui concetto non ha bisogno del concetto di un'altra cosa da cui debba essere formato. Ovvero, la sostanza, essendo in sè, in quanto deve unicamente a se stessa la propria esistenza, rappresenta una realtà autosussistente, cioè che non ha bisogno di altri esseri per esistere; inoltre, la sostanza rappresenta un concetto che per essere pensato non abbisogna di altri concetti. Dunque, è autonoma sia ontologicamente sia concettualmente, perchè in entrambe i casi è presupposta.

METAFISICA, GEOMETRIA ed ETICA
Ora, se la sostanza è unica, essa sarà come una circonferenza infinita che ha tutto dentro di sè e nulla fuori di sè per cui le cose del mondo saranno per fornza la Sostanza o la manifestazione in atto di tale sostanza. E' proprio in queste considerazione che Spinoza si distanza dagli altri pensatori, in quanto ritiene che Dio e mondo non costituiscano due enti separati, ma uno stesso ente, poichè Dio non è fuori dal mondo, ma nel mondo e costituisce con esso quell'unica realtà globale che è la Natura. 
Esiste una natura naturante da intendersi come causa (Dio e i suoi attributi) e una natura naturata ossia l'effetto (insieme dei modi, ovvero le manifestazioni o le concretizzazioni particolari della Sostanza). 

Questo primo esempio di analisi geometrica però è da connettere con una certa dimensione etica: in Spinoza l'amore per la ricerca filosofica nasce dal desiderio di ritrovare serenità e beatitudine dell'animo: la sua filosofia, tra cui la metafisica, è un ars vivendi. 
Quando si parla di morale, in Spinoza, si parla prevalentemente di naturalità dell'uomo: la nostra specie costituisce una formazione naturale come tutte le altre, sottoposta alle comuni leggi dell'universo. Come la nuova astronomia aveva tolto alla Terra la sua centralità spaziale, Spinoza toglie all'uomo il suo presunto statuto ontologico di creatura privilegiata in base al principio che la Natura è sempre la medesima e le regole secondo cui tutto avviene e muta da una forma all'altra sono ovunque sempre le stesse. Unico e identico deve perciò essere il modo di comprendere la natura di qualunque cosa.

Le azioni umane sono dei casi particolari di leggi universali che obbediscono a regole fisse e necessarie e possono essere studiate con matematica obiettività (come linee, superfici, corpi, ecc.). E' per questo che anche a livello di passioni, per Spinoza, non bisognerebbe deriderle, compiangerle o condannarle, ma solo comprenderle come proprietà che appartengono necessariamente (come l'aria appartiene alla natura oppure il caldo, il freddo, ecc.)

I GRADI DELLA CONOSCENZA
  1. conoscenza di primo genere => percezione sensibile o immaginazione, tramite cui la mente coglie la realtà in modo slegato e parziale, mediante idee oscure e confuse,che essa si limita a subire senza comprendere, come se fossero conseguenze senza premesse. Si tratta di una conoscenza pre-scientifica che, invece, di connettere causa-conseguenza in un certo ordine, si limita a percepirle isolatamente;
  2. conoscenza di secondo genere => scaturisce dalla ragione e si fonda su idee comuni come l'estensione, la figura, il movimento. Si tratta di concetti della moderna scienza meccanicistica per la quale esiste una concezione razionale del mondo;
  3. conoscenza di terzo genere => si fonda sull'intelletto e consiste nel riguardare la realtà alla luce di una scienza intuitiva che, innalzandosi al di sopra delle limitazioni del finito e della conoscenza di secondo genere, coglie l'Uno nei molti e i molti nell'Uno. Questa terza visione porta a Dio, culmine di questo amore intellettuale.
Spinoza è interessante, forse è un poco distante dai miei studi, ma mi piaceva riportare alcune osservazioni che mi possano servire da cornice per inquadrare questo periodo.

Nessun commento:

Posta un commento