mercoledì 29 agosto 2012

Che cosa fu il Romanticismo. Parte II

Come visto nel post precedente (Che cosa fu il Romanticismo. Parte I), è in quest’atmosfera si colloca l’idealismo tedesco romantico

Premesse
L’idealismo è a pieno titolo la filosofia dell’età romantica, eppure non tutto l’idealismo è filosofia romantica: ovvero, l’idealismo nasce e vive in età romantica, ma non per forza esso costituisce la filosofia romantica. 
Hegel stesso, il più grande idealista, muove pesanti critiche al Romanticismo, pur essendo per molti aspetti egli stesso romantico. 

Forse l’elemento che meglio contraddistingue il Romanticismo è la vivace polemica anti-intellettualistica, combattuta contro l’intellettualismo illuminista. Questa corrente pone come fondamento della filosofia l’identificazione tra il mondo reale, naturale e storico, e un principio infinito e assoluto (Dio). Esso raggruppa tre filosofi principali, già noti, che sono in ordine cronologico: Fichte, Schelling ed Hegel. 

Questa corrente si sviluppa dopo l’opera di Kant attraverso una discussione del suo criticismo. I filosofi idealisti, infatti, negano l’esistenza del noumeno, che era per Kant la realtà esterna al soggetto, situata al di là dei nostri limiti conoscitivi, e rivalutano il fenomeno (la realtà come noi la conosciamo), ottenendo il risultato che può esistere solamente ciò che si trova nella nostra coscienza. Uno degli elementi più significativi dell’idealismo consiste proprio nel primato della coscienza e dello Spirito a volte declinabile nel concetto di Assoluto o di Infinito a seconda degli autori (Mazzocut, pp. 45 – 46).

Qui di seguito i principali temi dell'idealismo:
  • l’immaginazione intesa come attività produttiva e ironico movimento dell’Io;
  • l’importanza della componente magica e misteriosa che l’arte riesce a cogliere nella natura;
  • il primato della poesia come arte universale dello spirito (Hegel);
  • il talento espresso nel genio.

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